ricette vegane, senza glutine e un po' della mia vita

Torta al profumo di rosa

Sembrava fosse arrivata la primavera, anzi l’estate e invece? Il cielo è di nuovo grigio-nero, piove e fa freddino. Quindi per non intristirmi troppo (ormai sapete della mia “tristezza della domenica”) ho sfornato una torta dal profumo delicato, quella della rosa.

Per realizzare questa squisitissima torta servono:
½ tazza di yogurt di soia alla vaniglia o normale

½ tazza di tofu (misuratelo dopo averlo passato al mixer)
¾  tazza di latte di soia
1 ¼ tazza di zucchero 
½ tazza di olio di semi 
1 cucchiaino di estratto di vaniglia 
½ cucchiaino di estratto di limone o ½ cucchiaino di scorza di limone grattugiata
1 ½ cucchiaino di acqua di rose 

2 tazze di farina 
3 cucchiai di fecola 
1 ½ cucchiaino di lievito 
½ cucchiaino di bicarbonato
½ cucchiaino di sale

Accendete il forno a 180° e oliate e infarinate una teglia per plumcake. In una terrina ampia con i bordi alti unite e mescolate (con un mixer elettrico) lo yogurt, il tofu, il latte, lo zucchero, l’olio e gli estratti.
Aggiungete la farina, la fecola, il lievito, il bicarbonato e il sale. Incorporate il tutto con una spatola quindi aiutatevi con un mixer (1-2 minuti non di più). A questo punto versate il composto nella tortiera e infornate a 175° per 60-65 minuti.
Attenzione! Non aprite il forno prima che siano trascorsi almeno 45 minuti!
Prima di togliere la torta dalla teglia e affettarla aspettate che si sia completamente raffreddata.

Accompagnate una fetta di torta alla rosa a un buon tè e vedrete che la malinconia sparirà in un secondo.





25 aprile 2012

Questa giornata è stata bella. E ci voleva, aggiungo, visto la visita in ospedale di ieri per la celiachia, il responso del medico, i mesi “pesi” che mi aspettano e l’attacco “allergico” di ieri sera. Quindi ci voleva che al mio risveglio, questa mattina, il cielo fosse azzurro e l’aria finalmente tiepida. Marco ed io abbiamo deciso di fare un giro a Bologna, per provare un take-away/ristorante scoperto su internet e vedere una mostra sui Mods alla Ono Gallery. Così fatta una colazione lenta lenta e avviata la lavatrice siamo partiti. Da casa nostra ci si mette solo mezz’ora.
Prima di andare alla mostra ci siamo fermati a bere un frullato da Fragola, il mio ananas, mango e zenzero. Mmmh, buono! Le foto della mostra sui Mods sono carine e comunque la galleria Ono è un bello spazio che vale la pena di conoscere e frequentare.
Ma ora arriviamo al pranzo. Girando tra siti di cucina avevo trovato l’indirizzo di Simply Life, un take away-ristorante che propone una cucina internazionale. Curiosi l’abbiamo provato e siamo rimasti più che soddisfatti. Il menù prevede una sezione di piatti vegetariani e si spazia dalla cucina europea (francese, greca, italiana, inglese) a quella orientale (India, Malesia, Cina, Giappone, Indonesia) a quella africana (Marocco) a quella americana (Stati Uniti e Messico). I piatti che abbiamo scelto noi erano cucinati bene e serviti in quelle scatolette di cartoncino che si vedono spesso nei film. Vi avviso che le porzioni sono molto abbondanti e noi, pur essendo due buone forchette, abbiamo faticato a terminare quanto ordinato. Ah, i prezzi sono ottimi, il piatto più costoso è 7.50 euro.
Visto che oggi è il 25 aprile e un pensiero al significato che porta questa data era doveroso, siamo andati al museo della Resistenza in via Sant’Isaia e subito dopo al Pratello.  Bancarelle, mercato contadino, musica e tanta gente, tante famiglie. Mi è davvero piaciuta e fatto bene l’atmosfera che si respirava. Ci vorrebbero più pomeriggi così.
Al ritorno, tappa in libreria e da Zazie per un succo di frutta (pera, mela e mirtillo) e  Marco uno yogurt a cui ha abbondantemente aggiunto granella, kiwi e zenzero canditi, pezzetti di mela e uva passa.
Questa sera invece abbuffata vegan alla Trattoria con Michele (ex Tempo Zero e attuale anima di Blah Blah, bel locale in quel di Torino) e Barbara direttamente da Suzzara.
Sono troppo ripetitiva se scrivo un’altra volta che ci vorrebbero più giornate come questa? Ok, solo due giorni di lavoro e poi un bel fine settimana che inizierà con il concerto di Umberto al Mattatoio di Carpi.
Per il momento buona notte, sogni d’oro e d’argento.













Torta dell’ora del tè al limone e semi di papavero

Buona domenica! Vi lascio una ricetta veloce e di sicura riuscita per rendere il vostro pomeriggio un po’ meno triste (vedi “è domenica e domani si torna al lavoro”, “piove ininterrottamente da quanto tempo ormai?”). Si tratta di una tortina al limone e semi di papavero, ovviamente vegana e senza glutine.

Ingredienti:
2/3 tazza di latte di riso
1 cucchiaio di aceto di mele
¼ tazza di semi di papavero (io avevo quelli bianchi, se avete quelli neri meglio così si vedono)
¾ tazza di farina
½ tazza di farina di riso
1 ½ cucchiaino di lievito
1 cucchiaino di sale
½ tazza di olio di semi
¾ tazza di sciroppo d’agave (in mancanza la stessa quantità di zucchero, meglio se di canna)
1/3 tazza di succo di mele 100%
1 cucchiaino di vaniglia
2 cucchiai di succo di limone
1 cucchiaio di scorza di limone
Dunque, iniziate oliando uno stampo antiaderente per plumcake e accendendo il forno (180°).
In una ciotola unite il latte, l’aceto e i semi di papavero, lasciate risposare.
In una terrina capiente mescolate le farine, il lievito e il sale. Unite l’olio, l’agave (o lo zucchero), il succo di mela, la vaniglia, il limone e la sua scorza. Mescolate giusto per amalgamare gli ingredienti. Aggiungete il latte e mescolate.
Versare nello stampo e infornare per circa 35 minuti. 




xoxo

Muffins vegani alla banana, nocciole e uva passa


Ciao! Questa mattina ho sfornato dei buonissimi e semplicissimi muffins di cui purtroppo non riesco a pubblicare alcuna foto (per chi ha instagram: cercate Milvialovesyou e vedrete un paio di fotine di questi dolcetti). Sono partita da una ricetta trovata su un libro ma in mancanza di alcuni ingredienti  l’ho adattata alla mia dispensa.
Quindi, per 6-7 muffins servono:
½ tazza di latte di soia o riso
1 ½ banana
¾ tazza di farina
¼ zucchero
½ cucchiaino di lievito
¼ cucchiaino di bicarbonato di soda
¼ cucchiaino di noce moscata
½ tazza di uva passa
½ tazza di nocciole tritate
Accendete il forno a 180° e disponete i pirottini nella teglia per muffins.
Con un mixer amalgamate bene la banana con il latte e lasciate riposare. In una terrina unite tutti gli altri ingredienti. Versate il composto liquido in quello secco e mescolate il giusto, senza eccedere. Versate il composto ottenuto nei pirottini e infornate per circa 25 minuti.
Gnam gnam!
Ieri sera concerto dei Perturbazione, oggi dei Gazebo Penguins e Fine Before You came. Adoro i fine settimana come questo.
Spero che anche voi ne passiate uno proprio come vi piace!

xoxo

Banana bread jamaican style

Questa ricetta è di Sabrina, la moglie di mio fratello. Sabrina è giamaicana e ha un blog carino carino. Più della metà delle sue ricette contengono almeno un paio di cucchiaini di rum, beh qui si parla di rum vero, quello buono, e credetemi la differenza si sente, anche nei dolci.
Tempo fa ho pubblicato la ricetta di un banana bread con le gocce di cioccolato, questo prevede noci e rum. Buonissimo e croccantello quando si incontrano i pezzetti di noce.
Servono:
2 tazze di farina
2 cucchiaini di lievito
1 cucchiaino di bicarbonato di soda
pizzico di sale
1 cucchiaino di cannella
½ tazza di olio di semi + il necessario per oliare la teglia
2/3 tazza di sciroppo d’agave
2/3 tazza di latte di riso
1 cucchiaino di vaniglia
1 ½  tazza di banana scacchiata
½ tazza di noci a pezzetti
2 cucchiaini di rum

Accendere il forno a 200° e oliare una teglia per plumcake.
In una terrina di media grandezza mescolare la farina, il sostituto del glutine, il lievito, il bicarbonato, il sale e la cannella. Aggiungere l’olio, l’agave, il latte di riso e la vaniglia. Mescolare bene quindi aggiungere la banane, le noci e il rum. Amalgamare il tutto.
Versare il composto nella tortiera e infornare a 180° per 35 minuti. Se necessario dopo una ventina di minuti girare la teglia di 180° e terminare la cottura. Una volta pronto lasciare riposare per almeno 20 minuti. 




xoxo



Mare, lettere e vecchie foto




 La nostra gita di oggi

Il mio proposito di inizio anno di postare più spesso si è miseramente arenato.
Quando ero ragazzina trascorrevo interi pomeriggi chiusa in camera a scrivere. Con un’amica, Ilaria, avevo anche iniziato una fanzine intitolata Lyssa. Ricordo le ore passate in fotocopisteria a stamparla, i nostri racconti, le recensioni, le foto, i disegni … grazie a Lyssa ho conosciuto tante persone, sparse qua e là in Italia. Era presente in alcune distribuzioni di dischi, libretti e fanze pertanto era tutto uno spedire e ricevere lettere. La maggior parte delle lettere le scrivevo a scuola. Davanti una barricata di libri e vocabolari, dietro foglie e penne. I miei anni al liceo sono volati. Ora mi è quasi difficile scrivere con una penna, mi sono completamente disabituata.




Io sono quella più piccola!

Primo aprile


 Sarà che il tempo è repentinamente cambiato, in peggio, sarà che è domenica, sarà che da un paio di giorni la cervicale ha ricominciato a farsi sentire, sarà che da molti mesi ormai non sto bene (celichia=orticaria=dermatite=cortisone=antistaminici=shit!), ma oggi non sono affatto in forma. In giornate come questa ho solo una gran voglia di divano e junk food. Di musica. In questo momento sto ascoltando Final Exit di Umberto: gli ultimi quindici minuti di vita di un uomo. Trovo il concept geniale. 
Quando la vita è un intrico di problemi e difficoltà, è difficile rimanere lucidi. Capita di lasciarsi travolgere e non riuscire a venirne fuori, si finisce col sentirsi soffocare. Si annaspa, si tendono le mani in cerca di un appiglio, ma la sensazione è che intorno ci sia solo sabbia.
Quello che mi farebbe bene in questo momento: un massaggio professionale alla schiena/collo, una fetta di torta al cioccolato, una commedia strappa lacrime e sorrisi, una donna delle pulizie che passi l’aspirapolvere in tutta casa, un buon libro, che si materializzassero sulla porta amici lontani. 





xoxo